Enogastronomia - 21 ottobre 2020, 06:45

Macaron, biscotti, torte di design: C’est la Vie porta la pasticceria francese nel cuore di Varese. FOTO

Freschezza, cura dei dettagli e unicità sono le caratteristiche della nuova pasticceria di via Croce 4, iniziativa del talentuoso maître pâtissier Giacomo Aceti, già noto per il suo laboratorio di Biumo. Che da oggi ha una vetrina in più in centro città

Il rapporto con i clienti è uno dei punti di forza di Giacomo Aceti e della sua "C'est la Vie"

C’est la Vie. Un nome francese per una pasticceria in pieno centro Varese, nata da un sogno di un ragazzo varesino che, negli occhi, ha la passione e l’entusiasmo per il proprio lavoro, che vuole trasmettere attraverso le sue dolci creazioni.

Un locale caldo, accogliente, semplice ed elegante, in cui sentirsi a casa, coccolati dalle attenzioni e la gentilezza di Giacomo, maître pâtissier e titolare dell’attività, e Martina, la responsabile del negozio.

Un piccolo angolo di Francia in cui perdersi tra le colorate, vivaci delizie che farebbero cedere chiunque. Anche i meno golosi.

Tutto è iniziato… dal tiramisù della zia

Quanti di noi, da piccoli, hanno impastato, cucinato, mescolato insieme alle nonne, mamme, zie? Non fa eccezione Giacomo Aceti, classe 1989, che è entrato in cucina proprio così: preparando con la zia un tiramisù così buono da non riproporlo mai tra le sue creazioni, perché «per me il tiramisù è solo e soltanto quello lì».

Dalla preparazione dei dolci in casa, il giovane pasticciere si sposta all’Istituto Alberghiero di Stresa, poi al Sofitel di Monaco di Baviera, hotel 5 stelle lusso in cui ha fatto sua la cura al dettaglio, la precisione, il rigore che si ritroveranno poi, in modo quasi maniacale, nel suo lavoro.

Dopo un anno e mezzo in Australia come cameriere - «un’esperienza che volevo fare per imparare a rapportarmi ai clienti» - ha frequentato l’ALMA, Scuola Internazionale di Cucina Italiana, di cui il maestro Gualtiero Marchesi è stato Rettore dal 2002 al 2017, specializzandosi in pasticceria.

Sono seguite alcune esperienze lavorative che non hanno reso Giacomo del tutto soddisfatto. Per questo motivo, ha deciso, nel 2015, di mettere insieme tutte le conoscenze raccolte negli anni e aprire un’attività che fosse interamente sua: un laboratorio, in cui fosse previsto anche il servizio al cliente.

Dal laboratorio al negozio, il sogno continua

Nel suo laboratorio di via Garibaldi 5, nel quartiere di Biumo, prepara macaron, pasticceria mignon, torte classiche e moderne, 18 tipi di biscotti e una ventina di marmellate.

Giacomo è soddisfatto del suo lavoro e del rapporto che, nel tempo, si è instaurato con i clienti che vengono a ritirare gli ordini fatti dal catalogo online (le torte classiche sono pronte in giornata, per le moderne è necessario attendere qualche giorno), ma, all’inizio di quest’anno, comincia a sentirsi stretto; gli piace stare in laboratorio, ma vorrebbe anche avere uno spazio, una vetrina dove esporre i suoi prodotti. 

Così, quando a maggio vede che i locali di quella che diventerà la sua pasticceria sono stati messi in affitto, Giacomo fa subito la telefonata che aprirà un nuovo capitolo della sua avventura: dà carta bianca a due architetti di Roma, Paolo Invidia e Davide Benedetto, e, intanto, ripensa logo e packaging, perché «i clienti vogliono bei prodotti in belle confezioni»

In tre mesi, il negozio è pronto: domenica 27 settembre, C’est la Vie apre le porte con un open day che consente a Varese di conoscere Giacomo, il suo staff - a cui si sono aggiunte due stagiste, Chiara e Miriam - e le loro creazioni.

Da quel giorno, la pasticceria è aperta dal martedì al sabato, dalle 9.30 alle 13 e dalle 15 alle 19.30 e la domenica mattina, dalle 9.30 alle 13.

Una decisione presa con una leggera incoscienza, soprattutto considerando il momento “particolare” che stiamo vivendo, ma «se fai qualcosa con passione, il riscontro arriva. Abbiamo avuto alti e bassi, anche in laboratorio: ma per me nella vita e nel lavoro è importante rischiare, osare».

C’est la Vie e i suoi punti di forza

Giacomo Aceti è un imprenditore, certo, ma, soprattutto, è primo pasticcere (o maître pâtissier, secondo la denominazione “ufficiale” dei professionisti del settore): questo comporta un’attenzione ancora più forte alla qualità dei prodotti, alla continua ricerca estetica, al parere dei clienti e allo staff, «perché se ogni collaboratore porta un valore che gli viene riconosciuto, allora tutti lavorano meglio».

Ogni proposta di C’est la Vie è unica nel suo genere, dai macaron di vari gusti e colori - «è il nostro prodotto di spicco, più rappresentativo» -, alle torte classiche (come la Foresta Nera o la Sacher) rivisitate, ai dolci più moderni creati, invece, da zero (la Venere Nera, le Due Note).

Altro elemento fondamentale è la freschezza, che si ritrova nel cannoncino farcito al momento e nei biscotti confezionati appena sfornati per mantenerne la croccantezza.

Cinque anni fa il laboratorio, oggi la vetrina… E tra altri cinque anni?

Giacomo continua a sognare, il suo obiettivo è crescere e far crescere la sua attività. «Sono legato a Varese e allo stesso tempo penso possa essere un trampolino di lancio», spiega, già con la mente al domani, a quando proporrà anche caffè e colazioni, magari in una città più grande (il sogno? La Città Eterna, Roma).

«Per il momento però faccio un passo alla volta», pensando alle novità che vorrebbe introdurre nelle prossime settimane: una linea salutista - anche se le sue ricette prevedono già poco zucchero e tanta frutta -, prodotti prêt-à-porter (ad esempio, le sfogliatine di mele), varie cake alla francese, cioccolato, oltre che al primo Natale di una pasticceria che vuole essere sempre una novità e che ogni anno rinnova l’estetica dei propri prodotti.

Perché se è vero che il dolce deve essere sempre la degna chiusura di un pasto, davanti alle proposte di C’est la Vie si vorrebbero saltare tutte le portate e assaggiare subito quei piccoli, colorati scrigni di fantasia e bontà.

Giulia Nicora