Delusione, amarezza, impotenza: lo sfogo con cui il Gavirate Calcio, che non potrà giocare nemmeno la prima partita di campionato contro il Pavia per le conseguenze delle regole anti Covid applicate ai dilettanti, alza il velo su un problema che proprio la società gaviratese solleva con pieno diritto. La sospensione preventiva delle partite per possibili casi di positività al virus, in questo caso tra i giocatori del Pavia ma si sta parlando più in generale, può trasformare i campionati in una roulette, o addirittura cancellarli.
«È sufficiente che un giocatore dichiari di essere stato in contatto con un sospetto positivo al Covid-19 che tutta la squadra venga sottoposta al tampone e messa in quarantena con la relativa sospensione della partita - scrive il Gavirate - Una riflessione ci viene spontanea: secondo voi se una squadra avesse tre giocatori infortunati, cosa farebbe?».
Le parole del Gavirate Calcio.
Amareggiati e delusi, a queste condizioni sarà difficile arrivare al traguardo.
Dopo l’annullamento della prima partita ufficiale dell’anno, causa impossibilità a scendere in campo da parte del Verbano Calcio, dopo che la seconda partita ufficiale di Coppa Italia contro la Varesina Calcio si deciderà negli uffici della Federazione con il lancio di una monetina (testa o croce), oggi riceviamo la notizia del rinvio della partita della prima giornata di campionato contro il Pavia.
È sufficiente che un giocatore dichiari di essere stato in contatto con un sospetto positivo al Covid-19 che tutta la squadra venga sottoposta al tampone e messa in quarantena con la relativa sospensione della partita.
Una riflessione ci viene spontanea, secondo voi se una squadra ha tre giocatori infortunati, cosa farà?
A queste condizioni e con queste norme ci chiediamo come si possa pensare di portare a termine un campionato.
Ci vuole più rispetto per tutto il sistema, presidenti, dirigenti , allenatori, calciatori e tifosi che si sacrificano, si impegnano e attendono per tutta la settimana la partita della domenica.
Forse introdurre, DA DOMANI, la normativa che esiste nel professionismo sarebbe un primo passo verso una strada più reale, coerente, seria e rispettosa.
Altrimenti si trovi il coraggio di dire che la situazione sanitaria non ci permette di giocare a calcio.
Come U.P. Gavirate Calcio siamo DELUSI e AMAREGGIATI e abbiamo voluto esprimere il nostro stato d’animo e il nostro pensiero per migliorare una situazione difficile nella speranza che ad ogni grado e livello di responsabilità si lavori sempre più con professionalità e determinazione per modificare e sistemare norme che non ci potranno mai portare al traguardo.