Le polemiche sollevate dal progetto di realizzare una bratellina in via Selene, che alleggerisca il traffico in ingresso in città, non accenna a placarsi. L'area è troppo importante dal punto di vista naturalistico per diventare una strada trafficata da auto e mezzi pesanti e l'idea non è piaciuta prima di tutto alla maggioranza di Palazzo Estense.
Sconcerta invece l'opposizione, che un progetto tanto importante non sia stato condiviso e discusso nemmeno tra i membri della stessa amministrazione. Sulla questione interviene in consigliere di Varese Ideale, Stefano Clerici.
«La mano destra non sa cosa fa la sinistra - commenta Clerici - È tutto meraviglioso: un sindaco che, appena finanziata l’opera dalla Regione, non aspetta un secondo per fiondarsi sui giornali ed intestarsene la paternità (leggi qui), un vicesindaco che non c’era, e se c’era dormiva (come sport pratica lo smarcamento agonistico, a parole, si intende, perché ad ogni sua critica non è mai seguito un atto politico uno), un presidente di commissione urbanistica che cade dal pero e dice “l’opera non serve più perché facciamo largo Flaiano” (leggi qui)».
Il teatro dell’assurdo, secondo il consigliere di Varese Ideale, «o meglio, un dramma pirandelliano: 3 personaggi in cerca d’autore. Speriamo che, tra un anno, i varesini salutino Galimberti come fecero gli spettatori alla prima dell’opera a teatro: “Manicomio! Manicomio!”. Delle due l’una: o Galimberti non condivide nulla con la sua maggioranza (e allora Zanzi, se gli è rimasta un po’ di dignità, colga l’occasione per rassegnare le dimissioni e smarcarsi da questo sindaco disastroso), oppure stanno solo facendo un ignobile teatrino, ognuno pro domo sua, chi per risolvere il problema viabilistico (che con L’Esselunga si acuirà), chi per accaparrarsi i voti degli ambientalisti. Davvero tutto poco edificante».