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Territorio | 01 luglio 2020, 14:22

L'Ufficio Tecnico del Comune di Gavirate replica al consigliere di minoranza Cassani

Il funzionale comunale responsabile Gerardo Monte risponde ad alcuni rilievi mossi dall'esponente dell'opposizione nei confronti dell'Ufficio Tecnico dopo l'alluvione che ha colpito la cittadina lo scorso 18 giugno.

L'Ufficio Tecnico del Comune di Gavirate replica al consigliere di minoranza Cassani

L'Ufficio Tecnico del Comune di Gavirate e il suo funzionario responsabile Gerardo Monte, replica al consigliere di minoranza Francesco Cassani che, dopo l'alluvione del 18 giugno scorso, che aveva colpito la cittadina affacciata sul lago di Varese, aveva mosso alcune critiche in un comunicato stampa. 

«Ritengo opportuno precisare quanto segue» afferma in una nota Monte:

 - La griglia non è stata rimossa alcuni anni fa ma, come da testimonianza di residenti, lo è stata da oltre 30 anni; scopo della griglia non era di evitare l’accumulo di materiale all’interno del tunnel ma di evitare l’ingresso dei bambini nello stesso;

- Non si è trattato evidentemente di una pioggia più abbondante del solito, ma di un vero e proprio evento atmosferico eccezionale; il consigliere può verificare l’entità dell’evento semplicemente guardando nel sito dell’osservatorio del Campo dei Fiori;

- I tombini erano intasati a causa della notevole quantità di fango che si è riversata sulle strade;

- Non è vero che l’Ufficio Tecnico ha dichiarato necessario un intervento sul torrente Valfredda (e non Rio Freddo) come non è vero che il consigliere abbia ampia documentazione fornita dall’Ufficio Tecnico dato che non l’ha mai richiesta, anche perché non esiste il caso;

- Non è vero che non sono stati effettuati interventi di manutenzione da parte del Comune sul reticolo idrico minore, di questo il consigliere Cassani ne è consapevole avendo richiesto, e ricevuto, elenco dei corsi d’acqua interessati dagli interventi stessi;

- L’intervento presso il lungolago si è reso necessario per rimuovere un vecchio e pericolante fabbricato con copertura in cemento amianto (Eternit), che costituiva pericolo per l’incolumità pubblica. Non è vero che il costo finale della costruzione è di oltre € 350.000,00 ma di € 232.000,00 (oltre IVA 10%)

Nella sala di esposizione (sala Mura) è stato realizzato un impianto anche per il riscaldamento, dato che la stessa ne era priva (costo € 23.500,00 oltre IVA);

- Assolutamente falso che la pista di atletica è costata € 800.000,00; il costo finale è stato di € 374.000,00 oltre IVA 10%, di cui circa il 50% finnziato dalla Regione Lombardia.  

Redazione

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