Dispiace che il sindaco di Varese, dopo una gestione senza eccessi della sua comunicazione nella fase di emergenza, cerchi ora di scaricare sui cittadini il suo evidente fallimento nei mancati controlli del weekend. Infelice e ingiusta la narrazione che cerca di imporre, quella di una Varese incivile e irresponsabile, quando invece i varesini si sono dimostrati attenti e rispettosi delle regole per tutta la durata della quarantena e anche nel fine settimana si sono comportati nel complesso responsabilmente, come ha potuto constatare chiunque.
Stucchevole infine il ricorso a minacce e penultimatum, con paventati coprifuoco e chiusure che finirebbero solo per penalizzare ancora di più i commercianti già in ginocchio dopo mesi di chiusura forzata. Il sindaco farebbe bene a occuparsi per tempo della crisi economica che già sta mietendo le sue vittime, dall'Upim fino a locali storici che sono stati per anni colonne del commercio cittadino. A questo dovrebbe pensare un Primo Cittadino, convocando al più presto un tavolo permanente per gestire le crisi aziendali in corso e scongiurarne di nuove, così come recentemente chiesto ufficialmente dalla Cisl, e mettendo in campo provvedimenti di esenzione dai tributi e investimenti che diano ossigeno alle molte piccole attività produttive, artigiani, ristoranti e alberghi, che già oggi rischiano di fallire.