Con l’avvio della Fase 2 avanzata, che consente la riapertura delle attività e la ripresa degli spostamenti, finisce il lockdown e diventa possibile svolgere l’assemblea condominiale in presenza.
Diventeranno, insieme ai criteri generali stabiliti nel nuovo Dpcm in vigore dal 18 maggio, le nuove regole a cui attenersi per tenere l’assemblea di condominio. «In tal modo, condomini e amministratori potranno riunirsi in sicurezza» spiega Andrea Leta referente per la provincia di Varese dell'Aiac, l'associazione nazionale degli amministratori di condominio.
Le linee guida precisano che l’amministratore «dovrà individuare un locale (oppure un’area esterna coperta o anche non coperta) ove – tenuto conto della necessità del rigoroso rispetto della distanza minima di sicurezza tra tutti i presenti – possa avere svolgimento l’adunanza». «Tale luogo dovrà essere dotato di un numero di sedie idoneo a consentire a tutti i partecipanti di presenziare seduti a distanza di sicurezza e dovrà essere stato preventivamente pulito ed igienizzato. All’ingresso dovranno essere, inoltre, resi disponibili liquidi igienizzanti».
Le linee guida precisano inoltre che «l’accesso al luogo dell’assemblea dovrà avvenire in forma individuale e in modo tale da evitare ogni assembramento. A tal fine dovranno essere utilizzati, ove presenti, più ingressi, eventualmente distinguendo quelli riservati all’entrata e quelli riservati all’uscita». I partecipanti «saranno tenuti, altresì, ad indossare le mascherine e i guanti monouso. Solo con tali guanti si potrà toccare l’eventuale documentazione condominiale.
Novità per gli amministratori di condominio sono contenute anche nel Decreto Rilancio, che è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. «Decreto che ha riservato questa mattina una bella sorpresa - afferma Leta - Sembrano infatti essere scomparse le disposizioni di cui tanto si è discettato in questi giorni, in merito al “rinnovo” dell’amministratore e alla posticipazione del termine di approvazione assembleare del consuntivo di gestione. Ricordiamo che il 70% della popolazione abita in condominio, ben 14 milioni di famiglie vivono nel milione di palazzi condominiali stimati sul territorio nazionale, lasciando la categoria circa 325 mila amministratori di condominio nello stato di abbandono di cui 25 mila professionisti mal gestendo questa fase di emergenza».