Finalmente gli ospiti del canile di Varese potranno avere un luogo idoneo in cui essere accolti, riabilitati e trovare così una famiglia che li adotti. La giunta di Palazzo Estense ha individuato l’area che ospiterà il nuovo canile, che sarà non solo strutturalmente, ma anche concettualmente molto diverso da quello di oggi. Si tratta dei campi di via Duno nel quartiere di Bizzozero.
Il rifugio di via Friuli è stato costruito nel 1997 e negli anni ha subito diversi interventi di ampliamento e anche di riqualificazione. E’ sempre mancato però un progetto unitario e l’inadeguatezza strutturale e funzionale per la distribuzione degli spazi e la costante necessità di interventi manutentivi, rendono oggi impossibile continuare a tenere gli animali lì. Peraltro, la struttura si trova immersa in un’area verde in prossimità del fiume Olona, ombrosa, fredda e costantemente umida.
«L’unica soluzione per ottenere una moderna ed efficiente struttura per il rifugio dei cani e dei gatti randagi è quella di costruirne una ex novo in un’area adeguata – spiega l’assessore all’Ambiente Dino De Simone – Abbiamo quindi individuato un’area comunale ideale per insediare il nuovo progetto di Parco Canile».
Il concetto del “canile rifugio” è infatti ormai superato. La nuova struttura sarà un “Parco canile – gattile” che deve suggerire immediatamente l’idea di naturalità e di verde, un luogo di comfort per gli animali ospitati, ma altresì piacevole per chi la visita, sia come volontario saltuario che si prende cura degli animali, sia come cittadino potenzialmente interessato ad una adozione. «Sarà concepito anche per essere una struttura pienamente fruibile dalla cittadinanza di ogni età, un luogo in cui trascorrere piacevoli momenti di relax immersi nel verde dove le famiglie possono trascorrere qualche ora per avvicinarsi agli animali, interagire con loro e prepararsi ad adottarne uno».
L'integrazione di queste due realtà (canile e parco) ha come scopo, oltre all'adozione e al turnover degli animali, anche la reciproca integrazione con l’essere umano (in modo da creare un luogo di educazione zooantropologica, con particolare riguardo l'organizzazione di visite scolastiche); il recupero psico-fisico di cani e di gatti e la tutela del loro benessere secondo parametri fisiologici, ecologici, etologici e psicologici.
«La struttura potrà essere anche implementata con altri servizi accessori annessi e connessi, quali ambulatorio veterinario, aree agility, pensioni e asili, contribuendo ad incrementarne la redditività. L’area di via Duno è perfetta in questo senso – conclude De Simone - perché è facilmente raggiungibile, con distanze adeguate dalle zone residenziali e con ampi spazi verdi che potranno essere ulteriormente integrati da alberature, varchi di connessione ecologica o altre infrastrutture sportive in condivisione. Entriamo ora nella fase di progettazione della struttura che potrà partire subito nella parte dedicata all’ospitalità o potrà poi essere integrata piano piano di tutte le altre funzioni».