Salute - 28 marzo 2020, 19:22

I sindacati: «Turni modificati in modo indiscriminato in ospedale». L'Asst: «Per salvare vite dobbiamo aumentare i posti letto, serve responsabilità»

I sindacati chiedono di rivedere la modifica dei turni per i dipendenti che lavorano già in situazioni estreme. L'azienda sanitaria risponde: «Dobbiamo attivare 67 posti in più per salvare vite umane e servono ancora 80 infermieri. Modificare la turnistica era l'unica soluzione»

I sindacati: «Turni modificati in modo indiscriminato in ospedale». L'Asst: «Per salvare vite dobbiamo aumentare i posti letto, serve responsabilità»

Le segreterie territoriali dei sindacati avevano sollevato in giornata con toni forti il problema dei turni di servizio del personale dell'Asst Sette Laghi in situazioni di lavoro estreme («In nessun presidio si è imposto di modificare i turni di servizio in modo indiscriminato e dall’oggi al domani... tutto ciò rende impossibile la gestione famigliare dei figli e/o delle persone anziane... Chiediamo di procrastinare questa decisione»: leggi più in basso l'intervento completo dei sindacati).

LA REPLICA DELL'ASST SETTE LAGHI
La replica dell’Asst Sette Laghi è arrivata nel pomeriggio dal dottor Ivan Mazzoleni, direttore delegato alle relazioni sindacali. «L'obiettivo che stiamo perseguendo è quello di attivare altri posti letto per accogliere i tanti pazienti Covid + che necessitano di ricovero provenienti da tutta la Lombardia, come la Regione ci ha chiesto di fare e come è giusto fare - tiene a precisare il dottor Mazzoleni - In particolare dobbiamo attivare 27 nuovi posti letto di terapia intensiva, già allestiti nelle sale operatorie, e altri 40 posti letto per la Medicina ad Intensità, senza contare l'aumento del numero di posti letto a Cuasso. In tutto 67 posti per salvare altrettante vite umane».

Gli anestesisti e gli internisti ci sono, «ma servono 80 infermieri – aggiunge Mazzoleni - Abbiamo cercato rinforzi, ma le assunzioni deliberate in questi giorni non hanno sortito i risultati sperati nell'immediato: molti degli infermieri chiamati hanno rifiutato l'incarico. La scelta di modificare la turnistica, quindi, la stessa già adottata in molti altri Ospedali lombardi, è l'unica percorribile. Uno sforzo importante, ne siamo consapevoli, ma che si è reso davvero necessario. Fino ad ora la nostra Azienda ha risposto all'emergenza con uno sforzo corale, partecipato e così abbiamo voluto procedere in questo modo anche in questo caso, per arrivare ad adottare una soluzione che, pur nell’emergenza, sia almeno condivisa nella modalità. Per questo, abbiamo inviato una proposta rivolta a tutti gli operatori turnisti dell'Azienda invitandoli a scegliere tra un'organizzazione che tecnicamente si definisce "in quarta", piuttosto che il turno di dodici ore». 

I dipendenti «hanno dimostrato grande senso di responsabilità, lo stesso che, sono certo, sia condiviso anche dai rappresentanti sindacali che abbiamo incontrato nei giorni scorsi in video conferenza e con cui ci risentiremo a stretto giro di posta – conclude - Nessuno, credo, si vuole assumere la responsabilità di rinunciare a quei 27 posti letto di Terapia Intensiva e agli altri 40 di Medicina già pronti per accogliere altrettante persone che hanno bisogno di cure e di assistenza».

L'INTERVENTO DEI SINDACATI
«Gli operatori sanitari della ASST Sette Laghi di fronte a questa emergenza senza precedenti stanno dando tutto, rischiando la salute propria e della propria famiglia. La condizione di estremo stress psicofisico a cui sono costantemente sottoposti da giorni e giorni non ha inciso sulla ferrea volontà e la dedizione dei nostri professionisti sanitari e tutti gli operatori, di continuare a dare il proprio contributo per salvare vite, pur nelle condizioni non affatto ottimali che riguardano l’approvvigionamento dei dispositivi di protezione individuale e le risorse umane disponibili. Ma ci sono i limiti umani: limiti fisici, psicologici e di carattere familiare - scrivono le segreterie territoriali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Fials e Nursing Up - In tutte le realtà ospedaliere lombarde si lotta giorno dopo giorno, attimo dopo attimo, ma in nessun presidio si è imposto di modificare i turni di servizio in modo indiscriminato e dall’oggi al domani. Ci sono realtà in cui a volte si è costretti a fare il prolungamento del turno, spesso si saltano i riposi ma, nonostante le criticità e l’emergenza non si è imposto un turno che, di fatto, rende impossibile la gestione famigliare dei figli e/o delle persone anziane»

In situazioni estreme bisogna adottare misure estreme. Tutto pur di salvare vite. «Ma quale situazione è più estrema di quella delle aziende bergamasche o bresciane, oppure dobbiamo pensare che la situazione varesina sia più complessa di quella degli ospedali milanesi?  - si chiedono i sindacati -  Se invece si tratta di assumere tali decisioni organizzative secondo una visione prospettica finalizzata ad anticipare gli eventi anziché subirli, perché in questo modo si pensa di avere un numero congruo di professionisti per gli affiancamenti e la formazione, allora questa decisione va condivisa con RSU e OO.SS. cercando il più possibile di limitarla ai soli settori in emergenza»

I rappresentanti sindacali non hanno colto negli incontri e nelle comunicazioni aziendali «che la situazione organizzativa sia tale da non permettere di procrastinare di qualche giorno un provvedimento che mette in enorme difficoltà molti operatori e le loro famiglie. Siamo convinti che una riflessione comune possa consentire di trovare una soluzione congrua ed efficace da adottare nelle aree in sofferenza in attesa delle assunzioni annunciate». 

Chiedono pertanto «la sospensione delle decisioni assunte la convocazione in videoconferenza delle scriventi per condividere una linea strategica che consenta di tutelare al massimo, pur nell’emergenza, la salute degli operatori sanitari, onde evitare conseguenze più gravi dei problemi a cui si vuol porre rimedio».

 

Redazione

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