Varese - 01 marzo 2020, 19:50

Preoccupazione per un'altra settimana di chiusura: palestre e centri fitness di Varese uniti dal sindaco Galimberti

Olympus, Laguna Blu, Life, Sporting, CrossFit, Colosseum e Corpo Libero in riunione con il sindaco Galimberti mentre Regione Lombardia anticipava lo stop governativo fino a domenica 8 di palestre, centri fitness, piscine, centri benessere e termali

Nella riunione in Comune con il sindaco svolta nel tardo pomeriggio odierno si sono presentati uniti, forse per la prima volta, alcuni dei principali imprenditori del fittness varesino (erano presenti Olympus AvantLaguna Blu, Life e Sporting) a cui si sono aggiunti anche CrossFit di Lozza, Colosseum di Azzate e Corpo Libero.

Il settore sta pagando un prezzo elevato alle limitazioni e ai divieti in vigore da una settimana e che, stando al decreto governativo in vigore dalla prossima mezzanotte, dureranno per altri sette giorni: è infatti prevista, come annunciato nella conferenza stampa di poco fa in Regione Lombardia (leggi QUI), la chiusura di palestre e centri fitness per un'altra settimana, una limitazione pesantissima per i cittadini, oltre che un danno per imprenditori e lavoratori.

Al punto tre dell'articolo 2 del decreto è infatti prevista nella sola regione Lombardia e nella sola provincia di Piacenza la «sospensione delle attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali».  

Nell'incontro con il sindaco, improntato alla massima condivisione, è stato ribadito che i sindaci non hanno alcun potere decisionale per scavalcare il decreto che resterà in vigore fino a domenica 8 marzo. Insomma, decide il governo non solo sull'apertura di palestre e centri fittness, ma su tutto il contenuto del decreto. Se è chiusura, stavolta è chiusura per tutti a differenza di quanto accaduto nell'ultima settimana, quando in alcuni comuni della provincia le palestre avevano evidentemente avuto la possibilità di restare aperte. Stavolta no: il decreto governativo infatti scavalca e supera la vecchia ordinanza regionale. 

Gli imprenditori del fitness hanno esposto la problematica, tutti assieme, e cioè il danno di una una chiusura forzata senza alcuna tutela da parte del governo per chi lavora in questo settore nella nostra provincia e in Lombardia.

Il sindaco, oltre a ricevere quasi immediatamente gli imprenditori di cui si è fatto portavoce Gabriele Ciavarrella, presidente del settore salute e wellness di AIME (Associazione Imprenditori Europei), ha compreso le motivazioni alla base dell'iniziativa e dell'incontro, mettendosi a disposizione per qualunque cosa è in suo potere fare pur se non potrà, come comunicato poco fa dalla stessa Anci (l'associazione dei sindaci), né modificare né interpretare diversamente gli emendamenti del Governo e Regione in questa emergenza. 

Redazione