Nella discussione in aula alla Camera per decidere l'ennesimo prestito ad Alitalia gli onorevoli varesini della Lega Matteo Bianchi e Leonardo Tarantino hanno presentato un ordine del giorno per impegnare il governo a coinvolgere molto di più Alitalia nell’aeroporto di Malpensa, in forte crescita, come non è mai stato fatto nel passato. Alla bocciatura della proposta, gli onorevoli della Lega sono andati all'attacco.
«La posizione del governo giallorosso - hanno detto Bianchi e Tarantino - è inspiegabile. Si concedono 400 milioni di euro ad una società bollita, senza nemmeno chiedere attenzione ad un piano di utilizzo degli aeroporti strategici». Poi ecco la difesa a spada tratta di Malpensa, che ha «dimostrato estrema vitalità e potrebbe essere un valore aggiunto per Alitalia stessa se utilizzasse lo scalo del Varesotto debitamente. Tuttavia continuano a prevalere le logiche politiche piuttosto che quelle aziendali. Così la compagnia è destinata a morire o - peggio ancora - continuerà a succhiare il sangue ai contribuenti. Malpensa crescerà nonostante Alitalia e nonostante la miopia ed irresponsabilità del governo e della maggioranza che lo sostiene. La mancanza di attenzione verso il nostro territorio è vergognosa, da far rabbrividire ogni cittadino ed ogni contribuente».
Le motivazioni della proposta leghista erano state spiegate nell'ordine del giorno con «la riorganizzazione e l'efficientamento di Alitalia per attirare potenziali acquirenti e massimizzare le possibilità di successo dell'operazione di vendita della società».
Nell'intervento per la crescita di Malpensa sono stati citati i numeri: «E' il primo aeroporto per traffico merci in Italia ed il secondo aeroporto per traffico passeggeri: nel 2018 sono transitati da Malpensa circa 24,7 milioni di passeggeri e 570.000 tonnellate di merci».
Poi, l'affondo: «Negli ultimi anni Alitalia ha progressivamente diminuito la sua presenza nell’aeroporto di Malpensa, mantenendo soltanto alcuni collegamenti domestici (risultanti particolarmente diseconomici) e poche tratte intercontinentali (New York-JFK; Tokyo-Narita; Abu Dhabi), nonostante gli elevati coefficienti di riempimento registrati su tutti i collegamenti operati nelle tratte servite».
«Date le sue dimensioni e capacità, lo scalo di Malpensa risulta al momento sottoutilizzato - hanno aggiunto Bianchi e Tarantino - laddove potrebbe essere sfruttato in maniera molto più proficua, quale hub per la compagnia di bandiera, così sgravando gli altri due scali lombardi (Milano-Linate e Bergamo-Orio al Serio) da un evidente sovraccarico, e così da servire in maniera funzionale la città di Milano (sempre più interessata da esponenziali flussi di utenti) e tutte le aree limitrofe».
La richiesta, poi bocciata, chiedeva l'impegno per il governo «ad assicurarsi che – nel piano integrativo di interventi e iniziative di riorganizzazione ed efficientamento di Alitalia - siano riservate specifiche attenzioni al potenziamento della presenza di Alitalia nell’aeroporto di Milano Malpensa, al fine di farne un hub strategico per i collegamenti a medio-lungo raggio della compagnia, così da accrescere la competitività di quest’ultima».