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Economia | 27 ottobre 2019, 14:25

Un Halloween con poche zucche. Colpa del meteo impazzito

Secondo l'analisi della Coldiretti il clima anomalo ha tagliato in media del 30% la produzione di zucche in Lombardia.

Un Halloween con poche zucche. Colpa del meteo impazzito

Il clima anomalo taglia in media del 30% la produzione di zucche in Lombardia nel 2019, con una situazione a macchia di leopardo e cali che, rispetto allo scorso anno, vanno dal 10% in meno in provincia di Pavia, al 40% in meno nel Cremonese fino a punte del 70% in meno in alcune aree del Mantovano colpite dalle grandinate estive. È quanto stima la Coldiretti regionale in vista della festa di Halloween, che dal Nord America ha contagiato anche l’Europa. 

«A ridurre la disponibilità di prodotto – spiega la Coldiretti Lombardia – sono state le bizze del tempo. In particolare, nella nostra regione, prima un maggio freddo e piovoso, poi un’estate con bolle di calore e grandinate hanno ostacolato lo sviluppo delle piantine e la formazione del frutto. A livello italiano, invece, gli sbalzi termici e il caldo record tagliano del 10% la produzione di zucche per Halloween, per un raccolto 2019 stimato in 36 milioni di chili. Complessivamente in Italia sono circa 2000 gli ettari coltivati, divisi soprattutto tra Lombardia, che si conferma la prima regione, l’Emilia Romagna e il Veneto, seguite da Campania, Lazio, Liguria, Sicilia e Toscana».  

«Dalla padella all’intaglio per realizzare il caratteristico simbolo delle streghe – spiega la Coldiretti nazionale - si registra una corsa all’acquisto dell’ortaggio più grande del mondo con il prezzo medio al consumo sul territorio nazionale che quest’anno va da 1,50 a 2 euro mentre ai produttori agricoli vengono pagate fra 30 e 60 centesimi al chilo. Si tratta per la quasi totalità di prodotti destinati al consumo alimentare anche se cresce la coltivazione di varietà di zucche a scopi ornamentali o da “competizione” con esemplari che possono arrivare anche oltre i 900 chili di peso».

«Accanto a varietà internazionali – continua la Coldiretti – molti imprenditori agricoli in Italia sono impegnati nella conservazione di quelle tradizionali. In Lombardia, ad esempio, ci sono la zucca Delica e quella Cappello da Prete diffuse soprattutto nel Mantovano, che si possono trovare nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica. In questo modo è possibile garantirsi l’italianità del prodotto – sottolinea Coldiretti -, visto che la legge impone oggi di indicare l’origine sulle zucche fresche intere, ma non su quelle tagliate, né su quelle trasformate, né sui classici semi di zucca».

«Così - avverte Coldiretti - aumenta il rischio di portare a tavola zucche provenienti da paesi dove non vigono le stesse regole sull’uso di pesticidi, come nel caso dell’Egitto e della Tunisia, tra i principali esportatori in Italia assieme al Portogallo. Nel 2018 l’Italia ha importato circa 9,2 milioni di chili di zucca, in crescita del 5% rispetto all’anno precedente».

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