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Varese | 22 ottobre 2019, 18:42

Ecco come i malviventi truffano gli anziani: i carabinieri incontrano i cittadini e svelano i trucchi per difendersi

Il maresciallo Giovanni Piredda ha tenuto questo pomeriggio, al centro anziani di via Maspero di Varese, un incontro per spiegare quali sono i possibili raggiri a cui gli anziani sono maggiormente esposti e come possono proteggersi. Ecco gli stratagemmi più utilizzati.

Ecco come i malviventi truffano gli anziani: i carabinieri incontrano i cittadini e svelano i trucchi per difendersi

Si è parlato delle truffe più comuni, di come vengono messe in pratica, dei sentimenti  su cui fanno leva i malviventi e come si possono difendere gli anziani che temono di esserne vittime, questo pomeriggio al centro diurno di via Maspero in un incontro voluto dall’assessorato ai servizi sociali del Comune di Varese e tenuto dai carabinieri della Compagnia di Varese.

«Siete una risorsa preziosa per la comunità e tocca a noi Carabinieri, che viviamo la straordinaria missione del servizio alla gente perla loro sicurezza, proteggervi da coloro che vogliono approfittare della vostra condizione», ha detto il maresciallo Piredda prima di procedere con la spiegazione delle truffe più comuni. Vediamole insieme per imparare a conoscerle e neutralizzarle.

L’incidente di un parente.
E’ una delle truffe meglio organizzate, perché articolata in più fasi. Comincia con una telefonata all’anziano che sanno solo in casa. Tendenzialmente i truffatori si fingono delle forze dell’ordine e informano che un parente (un figlio o un nipote) ha avuto un incidente, che non si è fatto male, ma che potrebbe passare dei guai per via di problemi con l’assicurazione dell’auto. Fanno abilmente salire l’ansia e la preoccupazione della vittima per poi proporle una soluzione: il pagamento di una cauzione. Le offrono il tempo per recuperare la somma di denaro e la avvisano che passerà un avvocato a ritirarla. Qui comincia la seconda fase, con i truffatori che si presentano fisicamente alla porta per ricevere il denaro. 

L’amico di Famiglia.
In questi casi i truffatori attendono la vittima fuori casa e fingono un incontro casuale spacciandosi per una vecchia conoscenza. L’anziano di solito non ha il coraggio di ammettere che non ricorda di averlo mai visto. Quattro chiacchiere ben articolate per far credere di conoscere anche i famigliari e il gioco è fatto. Senza rendersi conto di come è potuto accadere l”amico” riesce ad estorcere denaro in cambio della vendita di qualcosa di inutile. 

La fuga di gas
Questo è un classico. Due uomini in casacca arancione, dall’aria professionale e che paiono proprio non aver voglia di perdere tempo, bussano alla porta. Si spacciano per tecnici a cui è stata segnalata una fuga di gas nella casa o nell’appartamento della vittima. Per rendere credibile la scena e far leva sulla paura, liberano anche nell’aria il contenuto di una bomboletta per ricaricare accendini, che ha odore di gas. La vittima gli spalanca le porte di casa e i truffatori ne escono con la valigetta degli attrezzi piena dei preziosi nascosti per casa. 

Un insperato rimborso
A bussare alla porta questa volta è una signora distinta che si spaccia per un’addetta al controllo delle dichiarazioni dei redditi. Pare che nell’ultimo 730 ci sia stato un errore e la vittima potrebbe aver diritto ad un consistente rimborso. Per verificarlo però, bisogna controllare documenti, ricevute ed eventuali preziosi presenti in casa per “portarli in detrazione”. In realtà la truffatrice se li porterà via in un attimo, approfittando di una distrazione e con la scusa di rispondere ad una chiamata urgente.

Il conto che non torna
Questa truffa avviene subito dopo che la vittima si è recata in posta o al bancomat e il truffatore è sicuro abbia con se del denaro contante. Si avvicina esibendo un finto tesserino della Posta o della Banca e scusandosi chiede di poter contare i soldi perché teme ci sia stato un errore nel conteggio delle banconote. Una volta in possesso del gruzzoletto se la dà a gambe levate. 

C’è posta per te
Anche in questo caso il truffatore agisce sicuro che la vittima abbia del denaro con se. La attende sull’uscio di casa dicendo di avere un pacco urgente da consegnare ad un famigliare e che deve essere pagato. La vittima si ritrova così con un pacco vuoto tra le mani e 550 euro in meno nel portafogli.

«Per difendersi dalle truffe dovete tenere presente che dietro a quelle che sembrano “occasioni” di solito ci sono solo guai. Diffidate dalle apparenze, non sempre chi si presenta come una persona ben vestita e cordiale lo è veramente. E non aprite mai la porta, o per lo meno prima di farlo verificate chiamando l’ente a cui la persona che vi ha suonato dice di appartenere – ha consigliato il maresciallo – Ma soprattutto, in caso di necessità o dubbi, non esitate a chiamare il 112 senza avere paura o vergogna. Il numero è gratis e noi siamo sempre pronti ad aiutarvi».

L’assessore Molinari ha infine invitato i presenti a «raccontare ai vostri amici e parenti quanto avete appreso oggi. Il passa parola è il miglior modo per contrastare le truffe e voi dovrete farvi portavoce dei preziosi consigli che avete ricevuto oggi». 

Valentina Fumagalli

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