Sport - 08 ottobre 2019, 09:26

«Viva la Tre Valli, viva Varese»: caro Fausto, qui nessuno ha dimenticato il tuo grido di battaglia

Fausto Scarpazza era il più tenace paladino e tifoso della Tre Valli, oltreché di tutte le tradizioni varesine. Anticonformista, dissacrava i luoghi comuni: proprio oggi, a noi sembra di risentire la sua voce accogliere il gruppo

«In febbrile attesa per la madre di tutte le polemiche... spolverate le tastiere: domani ci sarà la Tre Valli Varesine, dategli sotto!» aveva scritto una volta per dissacrare il ritornello di proteste che accompagna la corsa per la chiusura delle strade, ovviamente schierato dalla parte impopolare delle radici e di una corsa che le difende e le esalta (come si fa a mantenere identità e tradizione per sempre se non si è pronti a rinunciare a qualcosa sul loro altare, almeno per un giorno all'anno?).

«Vincere la Tre Valli rende felice» aveva aggiunto, finalmente sorridendo, proprio nel 2015 con una prontezza e un doppio senso davvero fulminanti accanto alla foto del trionfatore Vincenzo Nibali (porterà bene?), involontariamente immortalato sotto il podio in una posa abbastanza eccitata accanto ad Alessandra De Stefano della Rai e al numero uno della Binda, Renzo Oldani

Arriva la Tre Valli e il pensiero corre al suo più tenace difensore e cultore che se n'è andato da più di due mesi e che, proprio oggi, soprattutto oggi, manca tantissimo: Fausto Scarpazza. Mancano la sua arguzia, la sua provocazione, l'anticonformismo che opponeva al qualunquismo, il suo amore viscerale per tutto ciò che rappresentava il nettare della varesinità. Manca soprattutto quell'ultimo abbraccio che in tanti, maledizione, avrebbero voluto dargli, e magari non sarebbe stato nemmeno l'ultimo!

Che nostalgia per gli immancabili duetti di Fausto con l'amico Damiano Franzetti prima e dopo ogni Tre Valli: «Come disse il mio amico Damiano - scrisse una volta - i mondiali a Varese furono un evento unico e meraviglioso perché la parte più rompiscatole della città ne approfittò per farsi una vacanza lasciando spazio a gente o innamorata di Varese o che da lì a poco se ne sarebbe innamorata. La Tre Valli esiste da prima di voi, probabilmente siete voi che date fastidio alle tradizioni varesine. E anche a noi». (Non arrabbiarti e scusaci, Fausto, se abbiamo trasformato in "rompiscatole" l'autentica parola con cui, come sempre, avevi reso benissimo l'idea).

Chi pensava magari di essersi liberato del grido di battaglia di Fausto all'inizio di ogni Tre Valli che si rispetti, si è sbagliato di grosso. Eccolo qui, eccoci qui a dire, insieme a chi gli voleva e gli vuole bene: «Oggi come da quasi 100 anni torna a casa. Viva Varese e viva la Tre Valli».

Andrea Confalonieri