Economia - 31 agosto 2019, 14:30

Arrivederci vacanze, ora in Italia si aspetta un autunno caldo tra passato e futuro

Settembre è alle porte e in Italia tra Milano Fashion Week, obiettivi aziendali di fine anno, inizio della Champion League e un nuovo Governo, si sente già profumo di autunno. Una stagione di piccole e grandi sfide che deve vedere protagonisti gli italiani.

Dopo aver profanato le spiagge di tutto il mondo, scattato selfie nei posti più impensabili e spesso proibiti della terra ed aver ritrovato un po’ di equilibrio in un anno di solo lavoro, stiamo tornando in modo ordinato ai ritmi delle nostre città, alle abitudini più o meno amate e alla vita di tutti i giorni.

Beati allora tutti quanti hanno potuto godere di un periodo di vacanza, e un pensiero a quegli italiani che hanno dovuto accontentarsi di poche ore di svago per gli impegni di lavoro, i bilanci da far quadrare, oppure perché drammaticamente bloccati a Roma nelle lunghe “partite di Risiko” sulla sorte politica del nostro Paese.

Prima di tutto, tornando nelle città non crediate a chi vi dice di essere stato sempre operativo, connesso in qualsiasi luogo della terra, in qualsiasi orario del fuso di Greenwich e in ogni stanza della villa al mare ad Ibiza (!). Tutti ci siamo dedicati a leggere, nuotare, respirare a fondo, riflettere, fare bilanci e a dormire il sonno giusto di chi ha lavorato, studiato, pagato le tasse e aiutato il Paese a ritornare un posto normale. «Mens sana in corpore sano» scriveva nella sua satira decima Giovenale, sottolineando come mostrare la vanità della ricchezza economica o della fama fosse uno sport che gli uomini non smettevano di esercitare, neppure durante i Saturnali, il periodo di festa (Feriae) celebrati solennemente nell’Antica Roma.

Oltre ogni racconto, il riposo rigenera il corpo, lo spirito ed i pensieri, e nel periodo storico della trasformazione digitale, dell’innovazione sempre, ovunque e ad ogni costo, qualche giorno di Digital Detox serve a connettersi maggiormente con gli individui piuttosto che con le macchine.

Subito dopo arriva il fattore umano. Essenziale per ricominciare a lavorare e a dare il proprio contributo al progresso materiale e spirituale della società, alla crescita economica, sociale, istituzionale dell’Italia secondo le proprie possibilità ed inclinazione. Anche per questo, alla ripresa delle scuole, nella metà del secolo scorso, i nonni raccontano che il maestro riprendeva le lezioni con la lettura della Costituzione e della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Uomo, commentando i fatti di attualità accaduti durante le vacanze scolastiche. Così si riprendeva confidenza con il privilegio agli studi, consapevoli di diventare da grandi un ingranaggio prezioso per la società e per il benessere di tutti, anche di coloro che non avevano avuto l'opportunità di studiare, formarsi ed ottenere un'istruzione utile, magari a guidare una banca principalmente motivata allo sviluppo del territorio, o un’impresa vecchio stile, il cui successo era dovuto soprattutto alle famiglie dei dipendenti, oppure a diventare un membro delle istituzioni.

Infine, tornando alle attività di ogni giorno, tutti dovrebbero riflettere sul vero valore da apportare alla comunità on-offline cui si appartiene, alla responsabilità che si ha quando vengono utilizzate le piattaforme social oppure al peso delle scelte che impattano su decine, centinaio o migliaia di persone. «Prima conoscere, poi discutere, poi deliberare», ecco il pensiero che Luigi Einaudi, grande economista e secondo presidente della Repubblica italiana, aveva condiviso in una riflessione famosa in tutto il mondo per porre l’attenzione su quali comportamenti determinassero davvero il successo e l’autorevolezza delle istituzioni, dei cittadini e dell’intera nazione.

Una lezione che ognuno di noi dovrebbe recuperare e adattare all’epoca del 5G, della robotica, delle stampanti 3D e delle operazioni chirurgiche effettuate grazie alla realtà virtuale a migliaia di km di distanza. In questo modo possiamo riprendere la consapevolezza delle nostre tradizioni, delle identità nazionali, della qualità e della bellezza italiane, uniche al mondo.

Da dove cominciare? Ad esempio partecipando alla Caccia la Tesoro organizzata da Regione Lombardia per riscoprire i luoghi d’impresa che hanno fatto il grande “successo” della città di Milano e dell’Italia, organizzata in occasione dei 500 anni dalla morte del genio italico Leonardo da Vinci.

Capiremo così che la società si costruisce con la storia e con la passione, non solo con l'interesse personale, perché l’Italia ha davvero bisogno di un solido futuro e non più di un participio passato.

Buon lavoro a tutti!

Enrico Molinari