Economia - 28 marzo 2020, 10:00

FARE SQUADRA: i frontalieri non temono di perdere lavoro e stipendio, danno fiducia al sindacato ma non alle misure del Governo italiano

L'analisi e i risultati delle 1081 risposte alla nostra inchiesta sui frontalieri e su come si vedono oggi e dopo l'emergenza Coronavirus: il 74% di loro è convinto di poter continuare a ricevere lo stipendio e il 68% ha fiducia nel proprio lavoro. Una percezione ben diversa rispetto a chi lavora in Italia

FARE SQUADRA: i frontalieri non temono di perdere lavoro e stipendio, danno fiducia al sindacato ma non alle misure del Governo italiano

E' stata una partecipazione importante quella di lettori e cittadini alla nostra prima inchiesta on line dedicata ai Frontalieri (oggi è attiva quella per il settore manifatturiero: clicca QUI) . FARE SQUADRA è il progetto editoriale dei nostri quotidiani per avere una fotografia senza filtro della nostra provincia oggi e per provare a progettare insieme il dopo coronavirus.

I risultati, che condividiamo come sempre con voi, sono questi: 1081 risposte on line con oltre 70 persone che hanno lasciato i loro dati per essere coinvolti nella fase di progettazione. E' un dato importante, che chi conosce il settore può capire in modo diverso da un semplice numero.

Sapendo che una rilevazione on line può avere impatti diversi rispetto ad una condotta secondo i disciplinari tecnici, abbiamo epurato il 20% delle risposte ottenute: proponiamo dunque innanzitutto a voi lettori, e al vostro giudizio, i risultati ottenuti.

I RISULTATI

La maggior parte di chi ha risposto è impiegato come operaio, impiegato e consulente. La maggioranza delle attività che impiegano frontalieri della provincia di Varese è ancora aperta (56,1%) anche se le indicazioni fanno capire che questa percentuale scenderà giorno dopo giorno.

Il 41,7% dei frontalieri che hanno risposto alle nostre domande ha difficoltà a raggiungere il posto di lavoro. Molta fiducia negli svizzeri dal punto di vista della retribuzione, tanto che ben il 74,1% è convinto di poter continuare a ricevere il proprio stipendio. Un ottimismo che conforta e che, se paragonato al sentimento e ai dati italiani su questo punto, fa invidia.

Questo risultato porta ad affermare che non ci saranno per queste famiglie problemi a pagare affitti, bollette, commercialisti, oltre a non dover pensare di indebitarsi in banca.

Le misure del Governo italiano non soddisfano per nulla (21%), con ben il 39,5% che auspica nuovi provvedimenti.

 

Il sindacato dei frontalieri incassa una fiducia totale, ottenendo il 73,1% del gradimento dei lavoratori all'estero che hanno partecipato alla nostra inchiesta.

 

In una domanda più generica, emerge la preoccupazione nazionale di cui nessuno parla: lo Stato sarà in grado di pagare gli stipendi di medici, militari, insegnanti e dipendenti pubblici?

I frontalieri stimano la ripartenza del mercato a giugno o a settembre ma in tanti addirittura al 2021.

Il 68,4% è fiducioso nel proprio lavoro, stimando che alla ripartenza post coronavirus tutto sarà come prima. Non può essere sottovalutato, però, quel 31,6% che esprime timore sulla continuità del proprio lavoro.

La ricetta per la ripartenza sono incentivi pesanti per ogni singolo settore e sgravi sulle tasse in corso.

Il compito di progettare e guidare la ripresa è del Governo e della Regione per il 71,8% di chi ha risposto, con indicazione chiara ai Comuni di unirsi per fare fronte ed aumentare la capacità di trattativa nei tavoli che contano.

 CHI VUOLE RICEVERE L'INCHIESTA COMPLETA DI TUTTI I GRAFICI PUO' FARNE RICHIESTA ALLA MAIL MEDIA@MORENEWS.IT INDICANDO NOME, COGNOME E AZIENDA

 

Redazione

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Google News Ricevi le nostre ultime notizie da Google News SEGUICI

Ti potrebbero interessare anche:

SU