“È triste vedere come in un momento di emergenza, che non ha eguali nella storia recente per la sua drammaticità, ci siano esponenti eletti nelle istituzioni che, anziché rimboccarsi le maniche e fare quadrato per la Lombardia, arrivano addirittura a remare contro gli stessi cittadini lombardi, pur di difendere il proprio partito e il proprio premier, che ad oggi non si è ancora fatto vedere qui in Lombardia, come sarebbe suo dovere”.
Così Emanuele Monti (Lega), presidente della III Commissione Sanità e Politiche Sociali, in risposta agli attacchi del Consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Marco Fumagalli.
“Fumagalli attacca Regione Lombardia per la sola 'colpa' di essersi fidata del Governo centrale, che aveva assicurato supporto per l'acquisizione di mascherine – spiega Monti – e usa questo momento drammatico per fare polemica in maniera non solo sterile, ma offensiva verso milioni di lombardi che stanno lottando ogni giorno per difendersi dal virus e per cercare di condurre una vita quasi normale”.
In un post su Facebook, il consigliere regionale Fumagalli aveva dichiarato che "la questione delle mascherine ai medici e dei dispositivi di protezione individuale non è una questione banale e non si tratta di 'sciacallaggio politico'. Si tratta di dare priorità politica agli argomenti più importanti per i cittadini. La sanità non è mai stata al centro del dibattito politico regionale. Ogni volta che dicevo che i soldi destinati al GP di Formula Uno dovevano andare alla Sanità sono stato coperto di improperi in Consiglio Regionale. La Regione ha rinunciato a gestire la sanità per favorire il privato".
“Cosa c'entra la legittima richiesta di autonomia con una situazione d'emergenza, nella quale conta la solidarietà nazionale? - ribadisce Monti, rispondendo alla polemica di Fumagalli – Forse i lombardi hanno mai fatto mancare la loro solidarietà? La storia dice l'esatto contrario: abbiamo sempre dato tantissimo, oggi non ci vergogniamo a dire che abbiamo bisogno di aiuto. Purtroppo, vediamo che c'è chi, come Fumagalli, anziché aiutare i lombardi dai quali è stato eletto, si dedica ad un vero e proprio sciacallaggio politico, pur di difendere il proprio premier, il quale rimane comodamente lontano dal fronte dell'emergenza”.
Entrando nello specifico della questione, il Presidente della Commissione Sanità spiega che: “Il fabbisogno annuale di mascherine chirurgiche in Lombardia è normalmente di alcune centinaia di migliaia all’anno, mentre in emergenza COVID-19 è di almeno 150.000 al giorno per il solo personale sanitario e per I medico di base. Già prima dell’emergenza, Regione si è impegnata per l'acquisto di milioni di mascherine”.
“Va sottolineato che la protezione Civile nazionale, che nelle intenzioni avrebbe dovuto approvvigionarci del necessario, ad oggi ha consegnato appena 210.000 mascherine, quindi poco più del fabbisogno giornaliero” conclude Monti.