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Economia | 11 febbraio 2020, 11:10

Gli agriturismi del Varesotto conquistano anche i turisti stranieri

Alla Bit, la Borsa Internazionale del Turismo in corso a Milano, la Coldiretti Varese sottolinea il boom di arrivi sul nostro territorio nel 2019 da Stati Uniti, Germania, Inghilterra e Paesi orientali: chiave del successo prealpino la qualità dei cibo e l'accoglienza "rurale"

Gli agriturismi del Varesotto conquistano anche i turisti stranieri

Cresce l’ospitalità "contadina" in provincia di Varese, mentre in Lombardia più di un agriturismo su due che offre la possibilità di pernottare in campagna, a contatto con la natura.

Lo rimarca la Coldiretti provinciale in occasione della BIT, la Borsa Internazionale del Turismo in corso a Milano. «L’agricoltura, il comprensorio prealpino e il turismo sono tre attori che, insieme, costruiscono un rapporto di successo e dalle molte prospettive, dove negli ultimi anni è entrato in gioco un nuovo fattore importantissimo, il cibo»sottolinea Fernando Fiori, presidente di Coldiretti Varese. 

«Uno scorcio importante del “made in Italy” agroalimentare che, sui laghi Maggiore e Ceresio come sulle Prealpi, incontra visitatori da tutto il mondo e  che diviene elemento centrale nelle recensioni che i visitatori fanno della loro vacanza»prosegue Fiori.

Le impressioni riportate dai turisti di tutto il mondo confermano un’altissima media reputazionale delle strutture prealpine: anche l’ultimo TTT (Tourism Think Tank) svoltosi a Milano nel giugno scorso aveva confermato che l’indice di gradimento espresso dai turisti stranieri nelle proprie recensioni è pari all’ 87,8% in provincia di Varese, con un’incidenza di recensioni espresse dagli ospiti stranieri pari al 49%.

I numeri del turismo prealpino sono in crescita rispetto al 2018, anche per quanto riguarda il periodo di presenza media, che si avvicina alle due giornate, contro uno “storico” di 1,7.

Altro dato interessante, è la crescita degli arrivi dall’estero, che nel Varesotto vede ormai consolidata una maggioranza di arrivi dall’estero: in vetta vi sono gli statunitensi che sorprendentemente sopravanzano i tedeschi, gli inglesi, mentre crescono gli arrivi dall’estremo oriente

Ospiti sempre più stregati dal “buono” da mangiare, oltreché dal “bello” da vedere e da vivere: il cibo, infatti, gioca un ruolo sempre più centrale nelle scelte di una meta dove trascorrere le vacanze.

Non solo: sempre più visitatori scelgono l’agriturismo come elemento di contatto tra natura, cibo e territorio; lo scorso anno, le strutture collegate alle imprese agricole che offrono ristorazione ed ospitalità hanno registrato arrivi dai quattro angoli del pianeta: dai finlandesi agli israeliani, che hanno avuto parole di elogio per il panorama e la cura del design rustico delle strutture del settentrione lombardo; ma non sono mancati visitatori dalla Malesia, dagli Emirati Arabi Uniti, dal Canada, dalla Repubblica Ceka o dalla Russia e ancora Australia, Regno Unito. 

In generale, le voci “accoglienza” e “cibo” sono quelle più gettonate per gli agriturismi, mentre a livello descrittivo, i recensori non mancano di rimarcare le bellezze ambientali e rurali, oltre alla quiete che distingue queste strutture immerse nella natura delle nostre alture e campagne: sempre più turisti, poi, colgono l’occasione per scoprire gli itinerari tra laghi e collina e per visitare le imprese agricole che, oltre alla vendita diretta, offrono l’occasione di approfondire i percorsi che il cibo compie dal campo alla tavola.

«Fare sistema è importante per il territorio» rimarca il presidente Fiori. «Il sistema agroalimentare proprio dell’area prealpina riveste un peso sempre crescente sulle dinamiche turistiche, nonostante la provincia di Varese debba fare i conti con una disponibilità di suolo agricolo limitato, essendo uno dei comprensori dove l’urbanizzazione incide maggiormente, soprattutto nelle aree più fertili della bassa provincia. Il territorio deve quindi fare sistema, incentivare i giovani che scommettono sull’integrazione fra agricoltura e turismo attraverso le proprie imprese. E’ importante, oggi, investire sempre più su nuovi modelli di sviluppo turistico promuovendo sistemi integrati fra turismo e agricoltura, valorizzando l’enogastronomia territoriale quale asset strategico. Ciò anche attraverso una formazione specifica degli addetti e agendo con un adeguato sistema di promozione indirizzato al mercato turistico nazionale e internazionale». 

Su oltre 1.600 agriturismi attivi in regione – spiega la Coldiretti Lombardia – sono quasi mille quelli che offrono un servizio di alloggio, tra posti letto e piazzole, pari al 55% del totale. Ai gestori di queste strutture è rivolto il primo corso di accoglienza turistica rurale (al via il 19 febbraio) organizzato da Terranostra Lombardia, l’associazione di Coldiretti che promuove l’agriturismo.

«L’obiettivo – spiega Massimo Grignani, presidente di Terranostra Lombardia e Terranostra Varese – è fornire gli strumenti pratici e teorici per migliorare i servizi di ospitalità rivolti ai viaggiatori che scelgono di pernottare nelle nostre strutture. Un’attenzione particolare sarà rivolta al mondo del web e dei social network che, se utilizzati adeguatamente, possono rappresentare leve di promozione importanti»

 

Redazione

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