Sport - 21 luglio 2019, 09:59

UN GESTO DI CUORE. Grazie al Varese e a tutte le persone che per merito di questi colori abbiamo avuto l'onore di conoscere

Facile dire che è stato tutto sbagliato ed è tutto da buttare: per noi non è così e siamo orgogliosi di ogni singolo tifoso biancorosso conosciuto sui campi dal 2015. Li ringraziamo tutti, uno per uno, perché tutti, a modo loro, hanno amato il Varese e ci hanno lasciato qualcosa

A volte, quando una storia finisce, si può anche dire "grazie" alle persone conosciute durante questa storia: e noi lo facciamo prendendo ad esempio questo applauso di Stefano Bettinelli ai tifosi del Varese dopo la vittoria del suo ritorno sulla panchina biancorossa nel marzo 2017

A volte, quando una storia finisce, si può anche dire "grazie" alle persone conosciute durante questa storia: e noi lo facciamo prendendo ad esempio questo applauso di Stefano Bettinelli ai tifosi del Varese dopo la vittoria del suo ritorno sulla panchina biancorossa nel marzo 2017

Già ampiamente espresse - quando era il momento, non dopo - le critiche per le scellerate, arroganti e fallimentari gestioni dei signori B., T., B.&B. (e sorvolando sulle troppe e inutili comparsate, da B. a C., da F. ad A.), l’unico pensiero va alle persone conosciute e vissute grazie al Varese. Certi che li ritroveremo al loro posto, uniti, numerosi e più appassionati che mai, appena il biancorosso sarà pronto a colorare di nuovo le nostre giornate. 

Stefanone e Confa, compagni di avventure e di vita;

Federica, che vorremmo qui con noi;

il dottor Stefano e le sue magiche/tragiche tabelle;

Giorgio, che un giorno ci porterà in Europa…;
…Mire e Spritz, che lo trascineranno;

Pietro e la sua lavagnetta; 

Tiziano «solo Varese»;

il Roby e la sua mamma, abbonati insieme da una vita;

misterPaola, misterCosimo, misterFede e misterCaccia, più che allenatori… maestri;

il Betti e il suo ottimismo;

Renato, il sempre e ovunque;

l’Edo e il Presidente, spiriti indomiti;

Il Mario e le sue tasche piene di caramelle, cioccolatini e amicizia;

Roby e la sua biondina, pronti al tris calcio-basket-hockey;

il Lele che non si rassegnerà mai;

il Rinaldo e il Federico, l’Enrichetto, l’Ernesto e tutti i Guardiani del Franco Ossola;

Pier, Marco e Andrea, insider più informati di chi informa;

il Tino che tornerebbe volentieri ma ci vuole gente seria;

Gibe e il suo angelo Erika;

Virgilio, voce del Peo;

Zeno l’incendiario / Enzo il pompiere;

il Papo, l’unico uscito sulle figurine in Italia e in Svizzera…;
… Claudio, che ne celebra le gesta insieme a quelle di Rombo di Tuono…;
… e il Pillo, che prese gol da centrocampo (ma ne ha parate tante altre);

Luciano e papà Pietro, sempre qui nel bene e nel male;

Silvia e Daniel, i primi sorrisi del Franco Ossola;

“il professore” che scuote la testa ma segue anche da lontano perché sa da dove è partito;

Franz & il Bomber, colleghi un tempo, amici da allora;

Elisa, fianco a fianco nelle battaglie; 

Vincenzo, l’uomo dei regolamenti;

Michele e Mattia, padre e figlio biancorossogialloblù;

il Mara che vien giù dal Sacro Monte;

il Fausto e la sua nostalgia;

Pippo, cerimoniere dei pranzi in trasferta; 

Michel, grande categoria;

Antonella, Rosi, Franco, Isacco, Maurizio, Francesco, Fabiana e tutti i bus di Passione biancorossa;

L’Angelo e RomanoVaresino, bandiere;

il (i) Vanoni e quel tappeto verde;

Luigi, che non vede l’ora di imboccare di nuovo l’A7;

il Cunati e i suoi brontolii;

la Rosi e le sue maglie;

Marco e le nostre maglie; 

Ciro che ha dato tutto e lo ridarebbe ancora per essere sempre e solo qui; 

Daniele e il suo posto, in laterale sud, in mezzo ai tifosi;

Papes, l'affonda “presidenti”;

K. e Paolo, che ti scrivono sempre e solo di notte;

il Macce e la sua generosità;

Luca, Simone e Lello, carrrica biancorossa;

Sergio e tutti gli steward biancorossi;

Albi y uno más; 

Sarah, la madrina più bella e gentile che c’è; 

Marco, l’uomo del ripescaggio;

Lollo, cuore di una rinascita;

Fabio, eleganza in tribuna;

Roberto, a caccia del gatto e la volpe;

Franco per il punto tecnico;

Gian, che tornerà;

Stefano, Marino e tutti quelli che mandano a fanculo il cancro; 

Vito, Lele e tutti i grandi ex del passato remoto;
Neto, Zanza e tutti i grandi ex del passato prossimo;

Gianmaria e gli altri Amici;

Zecco, i gemelli, Pietro e pure Samu, eccellenti biancorossi;

Yvo, Nico, Veru, Elisabetta, super donne biancorosse…; 
… e Mario, beato in mezzo a loro;

PQ 59 e tutta l’ala alta della laterale sud; 

il Trivini e il cafferino, o il punch, al Franco Ossola;

Silvano e la tana biancorossa;

Renato, hombre en el teléfono;

Taglia e Casa, tifosi allenatori;

Andrea e la “squadra Varese”;

Ezio e le sue foto di passione;

I ragazzi della curva, gli unici a battere un colpo nel momento della fine;

Il Profeta e le vignette;

Stefano, dalla Primavera con furore;

Ilaria, il pancione biancorosso;

Clarissa, Lidia, Martina, Emanuele, Trystan, Manuele, Sergio, il futuro sugli spalti;

Alessandro, l’unico ad affrontarti di petto spinto dalla forza delle sue due muse;

Catta, i Menta e il TeoGaeta, fini conoscitori di calcio;

il Boss, la Lu e tutti gli “occasionali” sempre sul pezzo (e sui pezzi);

E ancora Gabriele e Cristina; Claudio e Luca, Filippo, Silvio; Fausto, Enri, Silvia Gi, Galindus Findus, CheVares, Simone “Andrea”; Stefano, Giovanni, Moreno; Eleonora e Francesca; Fabrizio, mister Antonio. L’Alfredo…

 

«…perché mi basta sapere che è domenica e che ritorno di nuovo da te…»

 

Gabriele Gigi Galassi


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