Economia - 19 luglio 2019, 15:16

Industria varesina ancora in stallo: calano produzione e ordinativi, aumenta l’incertezza

Dall’Indagine Congiunturale di Univa, riferita al secondo trimestre 2019, i dati sono all’insegna dell’instabilità. Il presidente Roberto Grassi invoca «una politica industriale seria che produca uno scatto in avanti necessario per uscire da questo cono d’ombra».

Il Presidente dell’Unione degli Industriali della provincia di Varese Roberto Grassi

Il Presidente dell’Unione degli Industriali della provincia di Varese Roberto Grassi

Il moderato recupero di diversi settori produttivi, registrato nei primi tre mesi dell’anno, lascia spazio ad una situazione di maggiore incertezza, con alcuni comparti che segnalano un calo della produzione.
È il quadro dell’economia varesina che emerge dall’Indagine Congiunturale riferita al secondo trimestre del 2019, elaborata dall’Ufficio Studi dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese. 

Il miglioramento congiunturale di inizio 2019 si è affievolito in quasi tutti i principali settori dell’economia locale, lasciando spazio ad una situazione di maggiore incertezza, legata anche ad un contesto internazionale poco stabile. Permangono anche differenze tra i vari comparti del sistema produttivo della provincia di Varese, alcuni dei quali segnalano un calo congiunturale della produzione, mentre altri non mostrano una direzione univoca. 

Per quanto riguarda la produzione, nel secondo trimestre 2019, il saldo nelle risposte (ovvero la differenza tra la percentuale di imprese che dichiarano un miglioramento congiunturale della produzione e quelle che dichiarano un peggioramento) è stato negativo, facendo registrare un - 6,7%. Il 37,4% delle imprese intervistate ha registrato un peggioramento della produzione, il 30,7% un miglioramento, il 32% una situazione di stabilità. 

Positivo invece il dato relativo al grado di utilizzo degli impianti, in crescita del 2,3% rispetto ai primi tre mesi dell’anno. Non positiva nemmeno la situazione del portafoglio ordini che ricalca, con addirittura un leggero peggioramento, l’andamento della produzione. Rispetto agli ordinativi complessivi, il saldo delle risposte è negativo, facendo segnare un - 7,6%; il 42,1% delle imprese intervistate ha segnalato una riduzione, il 34,6% una crescita, il 23,3% una situazione stabile in confronto al trimestre precedente. 

Per quanto riguarda il mercato del lavoro, nel secondo trimestre del 2019 sono state autorizzate circa il doppio di ore di cassa integrazione ordinaria rispetto allo stesso periodo del 2018; considerando tutte le tipologie di cassa integrazione, nel secondo trimestre dell’anno, l’incremento di ore rispetto al secondo trimestre dell’anno scorso è del 28,9%.
Considerando invece tutto il primo semestre 2019, le ore autorizzate di cassa integrazione sono diminuite del 3,8% rispetto ai primi sei mesi del 2018.  

«Nell’indagine elaborata dall’Ufficio Studi a preoccupare è soprattutto il protrarsi di questa situazione di stallo e di incertezza dell’economia della provincia di Varese, oltre alla mancanza di fiducia, non solo delle imprese, ma anche dei consumatori, che si riflette in un calo della produzione e degli ordini - commenta il Presidente dell’Unione degli Industriali della provincia di Varese, Roberto Grassi - Per uscire da questo cono d’ombra, occorre una seria politica industriale che si traduca in provvedimenti concreti già nella prossima Legge di Bilancio, a partire dalla riduzione del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti, che contribuirebbe a rilanciare la domanda interna. È assolutamente da scongiurare l’aumento dell’Iva, che non farebbe altro che deprimere ulteriormente i consumi e alimentare sfiducia e incertezza»

L’Ufficio Studi ha pubblicato una versione digitale, interattiva e facilmente navigabile dell’Indagine Congiunturale, che permette di accedere liberamente a dati e statistiche relativi alla situazione dell’economia varesina, compresi quelli dei singoli settori produttivi e che può essere visionato cliccando qui.  

Il comparto della moda evidenza anche nel secondo trimestre dell’anno una debolezza congiunturale nell’andamento della produzione, strettamente legata al portafoglio ordini, meno dinamico soprattutto sui mercati esteri. Le imprese intervistate si aspettano una stabilizzazione dei livelli produttivi nei prossimi sei mesi. 

Il settore chimico-farmaceutico risulta l’unico comparto che segna un andamento congiunturale stabile rispetto a inizio anno; non brilla però il portafoglio ordini e le prospettive sulla produzione nel trimestre estivo sono negative. Le previsioni per i prossimi sei mesi sono improntate ad una riduzione dei livelli produttivi. 

Peggiora la situazione nel comparto gomma-plastica, che segnala una riduzione congiunturale dei livelli produttivi, riflettendo un andamento negativo del portafoglio ordini.

Situazione variegata invece per quanto riguarda il settore metalmeccanico, dove le imprese si dividono quasi equamente tra chi ha segnato un aumento, chi una stabilità e chi una riduzione congiunturale dei livelli produttivi nel secondo trimestre 2019; le prospettive per i prossimi mesi sono principalmente orientate alla stabilità o a un calo della produzione. 

redazione

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